Diversi anni fa mi fu chiesto un contributo sul tema delle radio. Era un periodo pieno e travagliato.
Sarebbe stato meglio non scrivere quel contributo, ma nello stesso tempo tenevo alla persona che me lo ha chiesto e pensavo di avere delle cose che andavano dette.
Così una sera mi misi a scrivere e lo inviai senza rivederlo attentamente..
Quando il mio contributo fu pubblicato e lo andai a rileggere, trovai molti refusi di cui non mi ero reso conto; così come di un paio di frasi cancellate a metà e poi riprese in modo scorretto.
Correzioni mancate
Ci rimasi molto male, primo perché il virgolettato era mio e feci realmente una brutta figura, ma poi perché il mio interlocutore, che aveva chiesto il contributo, a quanto pare, non lesse minimamente quello che avevo scritto. Fece un copia incolla, senza neppure chiedermi di rivedere quello che avevo scritto.
Voglio mostrare il meglio degli altri
In tutti i miei anni di lavoro ho sempre lavorato per mostrare il meglio degli altri. Ho sempre odiato, quel giornalismo locale e non solo, che pur di portare l’intervista in redazione, intervista chiunque, senza badare alla forma né al contenuto.
Quando chiedo un contributo per il mio blog, per esempio, così come le interviste a persone di mio interesse, non solo leggo quanto mi viene inviato, ( perché lo chiederei, altrimenti?) correggo anche i refusi e se qualche frase non è chiara, aggiungo la punteggiatura.
Se mi accorgessi che quello che voleva dire era diverso o il contrario di quello che ha scritto, inviterei a chiarire o a correggere l’errore. Non lo faccio solo per chi mi scrive, lo faccio soprattutto per tenere alto il livello del mio blog.
Trasmettere il meglio
Il bello della comunicazione è quello di trasmettere il meglio. ne guadagna, principalmente il mio blog.
Penso che se mi fosse stato chiesto di correggere o di porre maggiore attenzione a quello che avevo scritto, ne avrebbe guadagnato anche il contenitore per cui scrissi quel mio articolo.
Penso che dovrebbe essere una pratica normale.
Non lo è.
Purtroppo.