Al via il 66. Festival Internazionale di Musica Contemporanea
Oltre 300 artisti saranno in scena dal 14 al 25 settembre per il 66. Festival Internazionale di Musica Contemporanea diretto da Lucia Ronchetti e prodotto dalla Biennale di Venezia.
Out of Stage
E’ “l’altra scena”, Out of Stage, come recita il titolo del Festival: lavori concepiti per luoghi e situazioni diverse da quelle offerte dal palcoscenico tradizionale, che nell’arco di dodici giorni tratteggiano – secondo la direttrice Lucia Ronchetti – “una larga prospettiva del teatro musicale oggi e del ruolo delle nuove tecnologie, della multimedialità, con programmazione di realtà virtuale e realtà aumentata applicata al suono, secondo forme e generi nuovi”.
Concerti scenici, installazioni sonore immersive, opere radiofoniche, letture performative, performance sperimentali, nuove forme di teatro vocale e strumentale ispirate alla sacra rappresentazione e al madrigale rappresentativo: sono le tante manifestazioni che si vedranno sul palcoscenico della Biennale Musica.
Lucia Ronchetti
Una scena mobilissima che Lucia Ronchetti mette in stretto collegamento con lo sperimentalismo dell’opera barocca veneziana, una straordinaria stagione che vide nascere i primi teatri pubblici affollati di spettatori. “Venezia è città unica nella storia della musica, una città dove la musica è sempre stata” – dichiara Lucia Ronchetti che spiega: “I primi compositori veneziani del nuovo genere affrontano in maniera creativa molte problematiche relative alla coesione acustica e visiva che
hanno continuato nei secoli a costituire questioni aperte nella drammaturgia musicale, dalla posizione e dal ruolo degli strumenti in scena all’ideazione di tecniche relative al ‘ritmo’ visivo”.
Ecco che Out of Stage porta lo spettatore in pellegrinaggio attraverso i luoghi storici di Venezia. Le nuove produzioni di
teatro musicale saranno presentate, oltre che negli spazi dell’Arsenale, al Teatro La Fenice, nel Salone Sansoviniano della Biblioteca Marciana, nella Basilica di San Marco, nella Sala capitolare della Scuola Grande di San Rocco, al Teatro Goldoni, fra gli altri.
teatro musicale sperimentale
Molti i nuovi lavori di teatro musicale sperimentale commissionati dalla Biennale ad alcuni dei più incisivi compositori contemporanei: Simon Steen-Andersen che opera un originalissimo remix di Monteverdi in The Return; Helena Tulve, che in Visions integra i frammenti di una sacra rappresentazione al Vangelo gnostico di Maria Maddalena; Annelies Van Parys che ritaglia i madrigali di Adriano Banchieri in Notwehr; Michel van der Aa, che nell’erosione delle acque di The Book of Water
rievoca i paesaggi acquatici dell’Andromeda di Francesco Manelli; Paolo Buonvino che in Çiatu raccoglie il crogiuolo di culture, di lingue, di ritmi mediterranei.
Saranno in prima italiana, co-prodotti dalla Biennale con altre istituzioni europee: Sleep Laboratory un’installazione performativa in ambiente virtuale ideata da Alexander Schubert, compositore e artista multimediale che fa convivere Ircam e club culture, avanguardia e stili pop; e il lavoro multidisciplinare Reaching Out, del compositore e direttore d’orchestra ceco di fama internazionale Ondřej Adámek e la giovane compositrice giapponese Rino Murakami, che insieme al coreografo e regista Éric Oberdorff e all’ensemble di musicisti e performer N.E.S.E.V.E.N. cercano di dare nuova fisicità e nuova autenticità
alla musica e al modo di interpetrarla.
Leone d’oro alla carriera del Festival è Giorgio Battistelli
Leone d’oro alla carriera del Festival è Giorgio Battistelli, di cui verranno presentati tre lavori fondanti del teatro musicale sperimentale: Jules Verne, che torna in scena nella versione italiana in apertura di Festival il 14 settembre, interpreti i carismatici percussionisti di Ars Ludi – Antonio Caggiano, Rodolfo Rossi, Gianluca Ruggeri – destinatari del Leone d’argento; lo strepitoso Orazi e Curiazi il 17 settembre; infine Experimentum Mundi, con le oltre 800 repliche in tutto il mondo, che concluderà il Festival il 25 settembre in un nuovo allestimento.
Accanto, alcuni classici del “teatro strumentale” di Mauricio Kagel, brani da antologia di Georges Aperghis e lavori di compositori riconosciuti in questo ambito come Carola Bauckholt e François Sarhan.
Ci saranno, inoltre, le voci del compositore curdo-iraniano Mehdi Jalali con la preghiera rituale per solo tanbur Unfolding; della statunitense Yvette Janine Jackson, rappresentante dello sperimentalismo afro- diasporico, con la prima assoluta di Left Behind, “radio opera” sulle conseguenze del turismo spaziale; di Klein, performer nigeriana attiva a Londra, con l’esclusiva di un concerto per voce, chitarra ed elettronica; del compositore e producer americano di origini taiwanesi X. Lee, insieme per Parallax a quella del compositore di musica elettronica fiorentino Daniele Carcassi; infine le voci del gruppo di compositori nativi americani messo in luce dal progetto collettivo dello Shenandoah Conservatory.
“Tutti artisti – scrive Lucia Ronchetti – che restituiscono al teatro musicale contemporaneo, in forme
mutuate dalla creazione musicale pop e dalla ricerca compositiva non-accademica, la denuncia di
spoliazioni, di soprusi, di negazione dei diritti, di mancato riconoscimento e rispetto dell’identità sessuale,
che sono tuttora sotto i nostri occhi. La Biennale Musica 2022 vuole offrire un luogo per esprimersi ad
alcune di queste voci, sollecitandole a sperimentare forme esecutive nuove”.
Biennale College
Per Biennale College: Paul Hauptmeier presenta Diaphanous sound, una nuova installazione sonora site-specific che impiega la realtà aumentata; Timothy Cape e Daniil Posazhennikov, autori di due nuovi lavori di teatro strumentale, rispettivamente Still Drowsy e Relict; Gemma Ragués presenta Verità a Venezia, una nuova opera radiofonica con aspetti performativi; Tania Cortés e Jacopo Cenni saranno autori di due performance sperimentali con aspetti visivi e installativi, Rizoma e Hunt; Kathryn Vetter, Dafne Paris, Federico Tramontana, Esther-Elisabeth Rispens costituisce l’ensemble interprete dei lavori di teatro strumentale di Aperghis, Sarhan e Bauckholt.
Infine, uno spazio acustico virtuale all’ingresso dell’Arsenale e a Forte Marghera (Padiglione 51): è Le Cas de l’Hippocampe, progetto nato nel Centro di Informatica Musical Multimediale della Biennale di Venezia (CIMM) grazie alla sapienza creativa di Thierry Coduys che realizza una scena sonora immersiva insieme a una squadra di specialisti.
Ritornano, dopo il successo dello scorso anno, le “Lezioni di Musica” di Rai Radio 3, in diretta dalla Sala delle Colonne, sede della Biennale, con Giovanni Bietti e la cura di Paola Damiani nei due week-end del Festival. Lo storico conduttore di Radio 3 esplorerà la storia del teatro musicale sperimentale veneziano antico e moderno attraverso capolavori di Francesco Cavalli, Antonio Vivaldi, Bruno Maderna e Luigi Nono.
Premio della giuria degli studenti
Seconda edizione anche per il Premio della giuria degli studenti: 14 giovani musicisti under 25, provenienti dai Conservatori di tutta Italia – di Bari, Campobasso, Castelfranco, L’Aquila, Padova, Pesaro, Potenza, Roma, Rovigo, Torino, Trieste, Venezia, Verona e Vicenza – e sotto la guida del drammaturgo e storico della musica Guido Barbieri, assegneranno il Premio alla miglior produzione di teatro musicale e il Premio alla miglior performance tra quelle in programma.
Il 66. Festival Internazionale di Musica Contemporanea della Biennale di Venezia è sostenuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dalla Regione del Veneto.
Biennale College è parte del progetto di sviluppo e potenziamento delle attività della Biennale di Venezia
Da quest’anno Biennale College è parte del progetto di sviluppo e potenziamento delle attività della Biennale di Venezia, in funzione della realizzazione di un polo permanente di eccellenza nazionale e internazionale a Venezia. Come tale Biennale College rientra nel “Piano di investimenti strategici su siti del patrimonio culturale, edifici e aree naturali” del Piano nazionale per gli investimenti complementari al piano nazionale di ripresa e resilienza.
Media partner del settore Musica è la Rai, che racconterà e proporrà al pubblico le diverse attività che si terranno in laguna attraverso Rai Cultura, Rai Radio3 e i Tg nazionali, Rainews24, TgR.
Si ringraziano per la collaborazione il Comune di Venezia – Settore Cultura, la Basilica e la Procuratoria di San Marco, la Fondazione Teatro La Fenice, il Conservatorio B. Marcello, la Fondazione G. Cini di Venezia, la Biblioteca Marciana, la Fondazione Ugo e Olga Levi.